mercoledì 24 dicembre 2008

Tempo di auguri?


Tempo di auguri? Certo, è la scadenza annuale, timbriamo pure il cartellino.
Malgrado le intenzioni e i preparativi, forse non sarò a Kraljevo, a Capodanno, fisicamente, almeno. Col cuore si. Ancora una volta, a srce u Srbiji.
‘Colpa’ un po’ dei giorni contati, un po’ della retribuzione che, malgrado il ministro-dai-tre-stipendi la giudichi esorbitante, costringe a fare delle scelte (e a rimandare viaggi). Ma il cuore è sempre lì. E anche altrove. Non è retorica, retorica sono le stucchevoli dichiarazioni che sentiremo in televisione, le ipocrite beneficienze con le quali si rifanno il trucco i responsabili dei disastri e dei massacri (memorabile la vignetta di Vauro con la Morte che si rifaceva il trucco dopo la distruzione dell’Iraq, prima dell’intervento dei ‘ricostruttori’). Ipocrita è l’impegno di tutti quelli che non hanno mosso un dito per evitare tutto questo e che ora spendono tempo, energie, interpellanze, denunce per torturare una ragazza in coma e suo padre, che ancora non può permettersi il dignitoso e sacrosanto diritto di vivere il proprio dolore con addosso le unghie di questi ipocriti ‘difensori della vita’.
Ci sono bambini che stanno morendo e che, loro si, potevano e potrebbero essere salvati. Ma con loro non ci si fa pubblicità, non si guadagnano posti in paradiso e non ci si sente più buoni conversando nei salotti. Ecco perché noi, a natale, continuiamo a fare quello che facciamo sempre. Solidarietà, condivisione, compassione (nel senso di condividere la passione); non per sentirci più buoni, perché è quello che sentiamo di dover fare. Perché del paradiso in cielo non sappiamo nulla, ma cerchiamo, per noi e per gli altri, di rendere meno infernale questa terra. Non solo a Natale. Buon Natale.
Vuk (Lupo)

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