venerdì 5 dicembre 2008

Fatalità prossime venture

E’ un po’ triste che una direttrice scolastica debba affidarsi al Gabibbo o ad un suo collega, per denunciare il degrado della propria scuola. Per chi sogna ancora un società dove l’educazione, o almeno la salute di alunne e alunni, sia tenuta in considerazione, è deprimente vedere che solo attraverso lo spettacolo, e non attraverso le segnalazioni alle autorità competenti, si possa informare sul rischio di prossime ‘fatalità’. L’attenzione, poi, è quella del grande pubblico: facile da catturare quanto da dirottare; le autorità competenti le situazioni di degrado le conoscono, perché le segnalazioni vengono fatte in continuazione. Solo che i soldi non ci sono. Servono per comprare elicotteri da guerra (sulle spese militari un governo vale l’altro), magari per bombardare scuole in altri paesi, o per salvare banche o svendere compagnie aeree agli amici. Eccetera eccetera.



Ci sono scuole dove bambini e insegnanti sono sottoposti all’esposizione continua di polveri sottili (aerei che per atterrare planano a pochi metri, è il caso di dirlo, dal tetto scolastico), e a livelli di radon (gas pericoloso) parecchio oltre la norma. Problemi da anni segnalati, ma mai presi in considerazione. C’è una legge europea che impone la messa a norma degli edifici. Ma, appunto, abbiamo comprato troppi elicotteri da guerra, e alla scuola le risorse è usuale toglierle (senza ridargliele, se non è privata).

Che poi, nelle stesse scuole, piova, che i muri portanti siano intrisi d’acqua, che cada l’intonaco in testa ai bambini nella mensa (dove le pareti sono ricoperte di muffa), alla fine è il problema minore. Se praticamente tutte e tutti le/gli insegnanti stiano male (anche le più giovani), pazienza, tanto sono solo insegnanti, secondo il moralizzatore-dai-tre-stipendi comunque guadagnano troppo e lavorano poco, se lo meritano. Ma che i bambini mangino in mense con la muffa per l’umidità e respirino per otto ore il radon e le polveri sottili, importa a qualcuno?
Le segnalazioni vengono fatte in quantità, dai dirigenti scolastici. E’ tuttavia drammaticamente probabile che la sola segnalazione che consentirà di ricostruire A NORMA scuole che sono un’indecenza igienica e, in quanto luoghi che ospitano bambine e bambini, anche una vergogna morale ed etica, è forse quella dei vari tg che annunceranno l’ennesima ‘fatalità’.


Gocce di pioggia fuori, macchie di umidità dentro: ma il temporale c'era stato il giorno prima

E allora continuiamo a raccogliere materiale, video, ad inviare segnalazioni. Almeno, non diranno che, sotto sotto, la responsabilità è (tanto per cambiare) degli insegnanti che non avevano segnalato…
Continueranno tutti, però, compreso il datore di lavoro dei telegiornali da spettacolo (neanche i peggiori, visto certe rassegne di veline giornalistiche), ad inventarsi stanziamenti per le scuole dopo aver fatto passare di prepotenza riforme che tolgono fondi alle scuole (pubbliche), e continueranno a invocare la mancanza di risorse mentre nessuno tra i velini pseudo-giornalisti avrà la dignità di ricordargli che, prima di bombardare le scuole altrui, si potrebbero almeno sistemare le proprie. Ma a chi fa comodo l’educazione?


Muro (portante?) dopo un anno dai lavori


E le solite insegnanti-ragazzine, che pretendono?


"Scrivo a chi come me ha ancora sensibilità e cerca di vivere la scuolacome arricchimento sotto molteplici punti di vista umani, sociali, professionali e tanto altro che non sto qui ad elencare. Sono profondamente indignata dopo il crollo del soffitto nella scuola di Rivoli e altrettanto per le dichiarazioni fatte in merito dal Presidente delConsiglio il quale ha affermato che quanto è accaduto risulta frutto di una fatalità. Con quale scarso senso di responsabilità si può dire che dipende dal fato se un soffitto crolla su dei ragazzi all'interno di una scuola uccidendo un giovane e ferendone altri tra cui uno in modo grave, se ce la fa forse rimane paralizzato! Come si può affermare che tutto ciò non era prevedibile in quanto gli insegnanti ci facevano regolarmente lezione senza denunciare il probabile pericolo! Forse allo stato attuale gli insegnanti oltre a formare insieme alla famiglia gli alunni, ad insegnare il sapere , ad essere divenuti tuttologi, ad essere fannulloni, ad andare al lavoro in precarie condizioni di salute, in quanto mancano i soldi per le sostituzioni, devono altresì divenire tecnici, geometri e cos'altro ancora per garantire la propria sicurezza e quella degli alunni a loro affidati. Io credo senza condizioni che ciò accaduto a Rivoli non è una fatalità ma un evento tragico dovuto alla scarsa e continua disattenzione nei confronti della scuola pubblica dove non si investe ma si taglia su tutto con la scusa degli sprechi e della razionalizzazione. Nella scuola dove lavoro si denuncia in continuazione la mancanza di sicurezza dovuta all'inadeguatezza dell'edificio ma nessuno di chi di dovere si muove! Eppure Bertolaso ha detto che i soldi stanziati per la sicurezza degli edifici scolastici, all'indomani del crollo di SanGiuliano sono ancora da spendere perché le commissioni devono scegliere quali sono le scuole meno sicure e che hanno la priorità per gli interventi. SONO PASSATI CINQUE ANNI!!! Chissà se i genitori, i familiari, i compagni e i docenti del ragazzo deceduto pensano che sia stata una fatalità. Chissà se la sua famiglia pensa che è una fatalità non vedere più il suo sorriso, non sentire più la sua voce, non percepire più la sua presenza in casa, non potere progettare il suo futuro insieme. E per il ragazzo che lotta tra la vita e la morte chissà se i genitori pensano che sia una fatalità aspettare, pregare e sperare in buone notizie per il proprio figlio e chiedere a chi può più di noi di farlo ritornare come era la mattina prima di entrare nella scuola che dovrebbe essere stato un luogo che accoglie tutti in sicurezza. Io molto umilmente penso che tutto ciò è TRAGEDIA-DOLORE-LUTTO-SOFFERENZA ma non fatalità e che probabilmente si sarebbe potuto evitare. L'impressione è che stiamo diventando sempre di più figli di un dio minore. Chiedo scusa per lo sfogo e chiedo anche di essere uniti non solo per garantire il diritto allo studio, al futuro ma anche alla sicurezza. Vigiliamo e denunciamo perché non accadano più eventi così tragici. Un pensiero di LUCE alla famiglia di Vito che ci ha lasciato e a tutte lepersone che stanno soffrendo per il disastro dovuto al crollo del soffitto che l'amore e la forza ad andare avanti siano con loro, specialmente per i ragazzi della scuola.
Buonanotte, A."

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